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giovedì, 19 Settembre 2024
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Maradona vince anche da morto: una sentenza gli dà ragione dopo 30 anni

Ci sono voluti 30 anni, per una sentenza che dà ragione a Diego Armando Maradona. Ora potranno essere soddisfatti gli eredi del campione morto il 25 novembre scorso. Depositata l’Ordinanza 5854 della Corte di Cassazione che scrive una pagina decisiva su una vicenda che non poco pesò sulla vita e sulla carriera del campione argentino.

La Suprema Corte, ribaltando una decisione della Commissione tributaria centrale del 2013, ha sancito che Maradona, quale dipendente della Società sportiva calcio Napoli, aveva diritto a beneficiare del condono attraverso il quale quest’ultima ha risolto la controversia su presunti pagamenti in nero effettuati tra il 1986 e il 1990. In particolare, il Fisco contestava al club all’epoca presieduto da Corrado Ferlaino (ma si trattava in realtà di una prassi consolidata nel mondo del calcio e non solo) di aver corrisposto, oltre all’ingaggio, ulteriori compensi per decine di miliardi di lire simulando uno sfruttamento dei diritti d’immagine acquisiti da società estere (come la Diego Armando Maradona Productions di Vaduz) che Il debito da 40 milioni poi “triangolavano” i proventi agli stessi atleti (di cui erano diretta emanazione).
(fonte: Il Sole 24 Ore)

Caos vaccinazione: ecco i motivi

Ecco il perché dei furbetti del vaccino. Politici, giornalisti, prof universitari vengono vaccinati prima di disabili e malati oncologici.

Il 12 dicembre scorso il ministero della Salute ha elaborato il Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2. Il Piano è stato poi adottato formalmente con decreto del Ministro della Salute il 2 gennaio, a seguito della legge di Bilancio (art. 1, c. 457), e aggiornato l’8 febbraio con “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19”. Ai sensi del piano, il potere centrale definisce «le procedure, gli standard operativi e il layout degli spazi per l’accettazione, la somministrazione e la sorveglianza degli eventuali effetti a breve termine», mentre il resto (localizzazione dei siti, coordinamento operativo degli addetti ecc.), cioè una buona parte, è demandato al livello regionale.
IL POTERE DELLE REGIONI
Alle regioni è rimessa l’esatta determinazione delle categorie da vaccinare, alcune delle quali rimaste parzialmente indefinite nel piano nazionale. Dall’ampiezza dei compiti lasciati alle regioni, senza definizione da parte del governo di criteri vincolanti ai quali esse siano tenute ad adeguarsi, è scaturita una disomogeneità della situazione regionale, quanto a soggetti vaccinati, efficienza nella somministrazione e altro. Con l’arrivo del vaccino AstraZeneca, inizialmente destinato solo a soggetti con meno di 55 anni, e poi di 65 anni, l’ordine di somministrazione previsto nel piano è stato modificato. Le regioni – in conformità a quanto previsto nel documento elaborato nella Conferenza Stato-regioni del 3 febbraio scorso – hanno proceduto con i vaccini Pfizer e Moderna secondo il criterio dell’età e della “estrema vulnerabilità” (categoria 1), e in parallelo con l’AstraZeneca secondo ambiti professionali (categoria 6): personale scolastico ed universitario, Forze Armate, Polizia, Guardia di Finanza ecc.; Polizia penitenziaria, personale carcerario, detenuti; luoghi di comunità; altri servizi essenziali.

Per diverse tipologie di soggetti da vaccinare si sono posti dubbi circa la precisa estensione. Ma quella dei soggetti appartenenti ad «altri servizi essenziali» ha suscitato le perplessità maggiori: non si comprende da chi sia composta.
Eppure, nonostante l’ambigua espressione usata nel piano nazionale, che rende indeterminabili i componenti della categoria, c’è una stima numerica esatta degli appartenenti alla stessa: 2.167.200. Questa è la cifra che si legge nel documento della Conferenza Stato-regioni sopra citato, ove si precisa che tale numero, come altri, è stato stimato su «dati Istat, ministeri competenti, associazioni di categoria».
In altre parole, un numero così preciso farebbe ritenere che il perimetro delle persone ricomprese negli «altri servizi essenziali» sia esattamente definito. Sono forse i lavoratori essenziali previsti dalla normativa sul diritto di sciopero? O quelli che svolgevano attività funzionanti anche durante il lockdown, ai sensi di Dpcm? Non è dato sapere.
Ciò ha fatto sì che le persone incluse nella categoria siano state individuate in maniera discrezionale e diversa dalle varie regioni: avvocati, magistrati, giornalisti ecc..
Qualcuno lo ha definito “corporativismo vaccinale”. La conseguenza è che, non essendoci alcuna chiarezza e trasparenza sugli «altri servizi essenziali» né potendosi sapere quali sono i criteri per definirne il perimetro, non sono stati effettuati i controlli necessari circa i destinatari delle vaccinazioni effettuate. A proposito di controlli, va fatta qualche precisazione.
I CONTROLLI
Il piano vaccinale nazionale prevede alcune azioni a livello centrale, altre a livello regionale. Era disposto, tuttavia, che l’attività «a livello regionale e a livello locale» fosse monitorata mediante «referenti che risponderanno direttamente alla struttura di coordinamento nazionale e si interfacceranno con gli attori del territorio, quali i Dipartimenti di Prevenzione, per garantire l’implementazione dei piani regionali di vaccinazione e il loro raccordo con il Piano Nazionale di Vaccinazione».
Dunque, i controlli previsti dovevano garantire coerenza tra quanto sancito a livello nazionale e quanto attuato nelle varie parti del paese, com’era corretto che fosse anche sul piano giuridico.
Infatti, la vaccinazione rientra nelle competenze statali in quanto, da un lato, attiene alla dimensione collettiva della salute (art. 32 Cost.), dall’altro lato, alla profilassi internazionale (art. 117, c. 2, lett. q, Cost.). E non solo: la legge di Bilancio (art. 1, comma 458) prevede anche il potere del Commissario straordinario per l’emergenza di sostituirsi alle regioni (art. 120 Cost.) «in caso di mancata attuazione del piano o di ritardo».
Tuttavia, la notevole disparità fra regioni in termini di efficienza e copertura vaccinale dimostra che non è stata garantita alcuna omogeneità sul territorio nazionale. E chi ne aveva i poteri non si è preoccupato di ovviare alle carenze locali.
L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO VACCINALE
A parte l’aggiornamento del numero di dosi vaccinali in arrivo, nelle nuove “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione” c’è una più puntuale e ampia definizione delle categorie «estremamente fragili», l’eliminazione della generica dicitura «altri servizi essenziali», che aveva creato le distorsioni sopra rilevate, e soprattutto la possibilità, «qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano», di «vaccinare all’interno dei posti di lavoro, a prescindere dall’età, fatto salvo che la vaccinazione venga realizzata in sede, da parte di sanitari ivi disponibili, al fine di realizzare un notevole guadagno in termini di tempestività, efficacia e livello di adesione».
Ma ciò non basterà, se non saranno messe in campo tutte le forze disponibili perché i ritmi della vaccinazione siano più veloci di quelli ai quali procedono i contagi, anche a causa delle varianti.
Spetterà alle strutture indicate dal governo il compito di garantire che le somministrazioni procedano in tutte le regioni come e quanto serve.
(fonte: editorialedomani.it)

Un miliardo di euro per rifare il Reddito di cittadinanza e il Reddito di emergenza: ecco come averli

Nel decreto Sostegno sarà probabilmente rifinanziato per 1 miliardo di euro il Reddito di cittadinanza. Il provvedimento dovrebbe contenere anche la proroga del Reddito di emergenza. E’ quanto si apprende dopo che nei giorni scorsi il tema è stato tra quelli al centro dell’incontro tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il ministro dell’Economia Daniele Franco.

Farà fede, come sempre, l’Isee. Il decreto sostegno “prevederà interventi calibrati sui danni economici effettivamente subiti, prendendo a riferimento un’intera annualità e non singole mensilità. Altre interpretazioni, come quella dei due mesi 2020 per il calcolo dei danni, sono fuorvianti e prive di fondamento”, riferiscono fonti del Mise.

I furbetti del vaccino: in Campania i prof universitari davanti ai malati oncologici

L’ultima notizia dello scandalo dei furbetti del vaccino è tutta campana. I docenti universitari seguono gli appartenenti alle Forze di Polizia e dell’ordine nella priorità della campagna vaccinale. Mentre i malati oncologici ancora non possono vaccinarsi.
Lo denuncia l’edizione napoletana de La Repubblica.

Covid-19, la nuova paura da Napoli: la variante ha la doppia carica virale e può colpire anche i vaccinati

Dopo quella inglese, velocissima a colpire anche la fascia a rischio di bambini, adolescenti e giovani, il nuovo allarme per il Covid-19 arriva da Napoli, dove è stata identificata la nuova variante della pandemia. La variante californiana ha una carica virale doppia e può colpire anche i vaccinati.
Leggi qui!

Vaccinazione: i giornalisti sì, i disabili no

Fa rumore la notizia diffusa da Fanpage sull’ok dato dalla Regione Campania alla vaccinazione degli iscritti all’Ordine dei Giornalisti. Mentre – fa notare Fanpage – tutt’oggi i disabili della regione, circa 300mila, sono impossibilitati a prenotare la propria vaccinazione.

Il Cts chiede il lockdown estremo. E i medici di famiglia denunciano: solo 10 dosi di vaccino ogni settimana

La Federazione dei medici di medicina generale denuncia: solo 10 dosi di vaccino, ogni settimana, per ognuno dei nostri medici coinvolti nel piano vaccinale. Come a dire: a cosa serve, coinvolgerci?
Intanto, il Comitato Tecnico Scientifico chiede il lockdown estremo, innanzitutto con un automatismo che inchioda ogni città alla zona rossa, al superamento di 250 casi positivi al Covid ogni 100mila abitanti. E segnala nuovamente il paradosso: giusto chiudere le scuole per allontanare i giovani dal contagio, ma poi perché lasciarli liberi di andare nei centri commerciali o nei luoghi della movida?

Sui tg nazionali il coraggio e la denuncia del sindaco-rianimatore del Casertano

“Al momento, l’assistenza sanitaria non è più garantita”. Lo scrive il sindaco di Calvi Risorta Giovanni Lombardi, medico-rianimatore dell’ospedale Cotugno di Napoli, in un post pubblicato su fb subito dopo aver finito il “turno di 12 ore nel Pronto soccorso”. E il suo post di denuncia finisce sui tg nazionali, mentre Il Fatto Quotidiano pubblica un video di denuncia sulla grave situazione dei soccorsi al Cardarelli.

“Da questa mattina – scrive Lombardi nel post pubblicato la notte scorsa – la centrale operativa regionale di smistamento non è riuscita a trovare né un posto di terapia intensiva né di sub-intensiva in nessun ospedale della Campania.     Questo significa che siamo costretti a lasciare pazienti critici in reparti non intensivistici per mancanza di posti letto”.

Governo pronto a cancellare 60 milioni di cartelle esattoriali, bolli auto e multe non pagate

La notizia non è ancora ufficializzata da un provvedimento, ma la questione è all’ordine del giorno del Governo Draghi. Il governo è pronto a cancellare 60 milioni di cartelle esattoriali. Tra le prime, quelle per multe e bolli auto non pagati fino a 5mila euro. Ma il provvedimento allo studio comprende anche le cartelle esattoriali superiori a 5mila euro. Le cartelle esattoriali all’esame dell’azione sono quelle tra il 2000 e il 2015.

De Luca: Regione pronta a ordinare un milione di vaccini e a finanziare imprese campane per produrli

Vincenzo De Luca

La Regione Campania è pronta a ordinare “qualche milione di fiale di vaccino”. E a finanziare imprese campane per produrre qui il vaccino. “Se ci riusciamo entro luglio, avremo fatto un altro miracolo”. Lo ha detto Vincenzo De Luca, intervenendo nella sua abituale diretta Facebook del venerdì.

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